Giallo in Sicilia

Un pessimo affare in terra Siciliana di Tricania bagnata dai miti greci

Piccolo racconto tipo « giallo » nato da una pesante notte di mezza-estate, giallo come le foglie appassite per l’arsura. 

Era una bella mattina assolata, il sole batteva sulla strada polverosa che portava al mare e verso il porto peschericcio.

Il commissario, affannato, sudava nella sua camicia blu…blu? Non estava proprio il momento giusto per cantare « Nell blu, dipento di blu , felice di stare lassù…» così come cantava andandosene sul tardo pomeriggio a gioccare a carte con i pescatori. No, adesso il commissario se la prendeva con il vecchio farmacista : « E tutta colpa vostra, Signore, ma che pasticcio avete fatto! Si sa bene che, da tempo, è usanza di avere « due ferri el forno », sappiamo tutti delle due ferri, scusati, delle due donne di Zola, il sommo scrittore di ceppo italiano.(1)

« Certo, certo, gli dice il bonaccione farmacista va bene per il marito ma per la moglie… »

Occorre ricominciare da capo : la matina presto, il corpo senza vita di un ragazzo biondo era stato ritrovato nascoto in una barca di pescatore e il farmacista l’aveva subito riconosciuto e narrato al commissario una strana storia : ogni giorno, a l’ora del riposino pomeridiano questo ragazzo parcheggiava una lussuosa macchina rossa davanti la sua bottega che fronteggiava una villetta affitata da una famiglia benestante, il cui figlio, uno studente, passava le sue vacanze estive al mare con la sua fidanzata, una bella figliola con lunghi capelli neri e ricci.

Il uomo aveva notato che mentre lo studente se ne andava a scattare qualche foto nel lungomare

la fidanzata usciva dal villino a fare un bagno con questo ragazzo biondo, e, a suo parere, qualcosa andava storto… e tutto quanto, forse, l’aveva detto allo studente il quale fu subito indigato per una 

contesa e per avere sparato al rivale…

Ed ecco il pasticcio, il pessimo affare di cui parlava il commissario, sempre più arrabbiato, ascuigandose il viso per il caldo.

« Sapete Signore, che gli amori estivi volano via come le rondini sulle nuvole settembrine quando si chiodono le imposte delle villette.

Nel corso dei giorni, la pista seguita inzialmente ha perso consistenza quando si scoprì che nel porto, sull’ onda marina gallegiava, oltre il pesce, una roba di pezzo bendiverso : Sigarette, erbe, alcuni profughi dopo un viaggio pericolo e tutto questo tra le mani di cosche maffiose.

La scoperta non fu davvero una sorpresa per il farmacista che aveva notato la troppo lussuosa macchina rossa del ragazzo tanto giovane, simile alla sua amatissima Ferrari, comprata solo dopo anni di studi e di lavoro.

La fidanzata, vittima del ladro, biondo fu rilasciata ma piantata dallo studente per il suo tradimento :

« Bene, ha pensato il regolare farmacista, « i due ferri al forno » del commissario saranno sempre un’ altra storia per la moglie …».

Con l’arrivo del venticello, delle giornate piovose e delle foglie d’autunno appassite per l’arsura, il porto ricadde nella nebbia ottobrine e il commissario nel suo lavoro: cercare i gatti persi dalle vecchiette, e come prima, andarsene sotto l’ombrello al posto del ombrellone a giocare a carte sul tarde pomeriggio cantando « I’m singing in the rain » con l’accento siciliano.

Il farmacista chiusì la bottega del porto e se ne andò in città dove, adesso, nella vetrina ci sono le pomate contro i morsi della Befana a Gennaio e dei « tre giorni della merla » a Febbraio, al posto di quelle contro i morsi del sole di Feragosto, come direi il commissario, amante di detti popolari.

« Niente di nuovo sotto il sole » nel suo paesino di Mazara del Vallo con le sue case bianche, quadrate e il tetto morisco a cupola, dove la genteinvecchia pian piano col correre delle stagioni di Cérès e Koré , ovvero di Demeter e Persefona rapita da Hadès sul lago di Pergusa.

Encora un pessimo affare racontato da sempre ai bambini dalle nonne di cultura contadina con le loro parole usuale del quotidiano, in dialetto greco.

« C’era una volta Ceres in preda alla disperazione dopo il ratto di Persefona smise di fare crescere il grano. Zeus, molto turbato, decise di consegnare la figlia a Ceres, la meta dell’anno (Primavera e Estate), l’altra meta da Hadès (Autunno e Inverno). 

E da sempre per sempre ci sarà: l’estate con i messi, la vendemia del vigneto e le « volcanalia », la festa romana per allontanare il fuoco dal granaio e la vendemia del vigneto. L’inverno con le Saturnalia e la festa romana del sol invictus: vi ricordate ? Lo stesso sole cocente a l’inizio del racconto: Hélios che vede tutto dall’ alto ha indicato a Ceres disperata dove si trovava Persefona e ancora oggi, a Bova sull’Aspromonte, si svolge una festa sulla roccia con le orme di Ceres girando per la terra.

E sempre Helios infuriato che annega tutti i marinai di Ulisse per avere ucciso le sue mandrie: Ancora un pessimo affare antico in terra Tricania. 

  1. Di recente in occasione della scompersa de Eugenio Scalfari, noto giornalista alla guida di la « Republica », si è saputo delle sue due donne: Simonetta e Serena.In « corriere della sera  » , venerdi 15 Luglio 2022.

E.S